Com’è nato il Borducan?
Come sopravvivere allo stress da lavoro, riprendere tutte le energie che ti servono, circondato da un luogo magico
Passare del tempo al Borducan, che sia una cena, un pranzo o dei giorni interi è un’esperienza quasi indescrivibile.
Per questo mi sono seduto davanti a questa pagina bianca più e più volte, non sapendo assolutamente come iniziare.
“Parto dalla sala circolare? Racconto delle stanze? E la vista? Vuoi non parlare della vista? La tradizione che ci sta dietro? E i Bregonzio con la loro cura e dedizione dove li lascio?”
Ti assicuro che non è stato facile, mi venivano in mente le cose più diverse. Sensazioni, dettagli, particolari. Ho riiniziato più e più volte e alla fine ho deciso semplicemente di prenderti per mano e accompagnarti dentro, proprio come se fossimo io e te, davanti all’ingresso, indecisi sul da farsi.
Quindi seguimi, stiamo camminando in questa piccola via al Sacro Monte, vicini alle valli di Varese, in posti incantati, chiusi in un altro tempo ed eccolo lì l’ingresso.
Ti fermi un secondo davanti incerto, la scritta chiara su sfondo verde recita “caffè al Borducan”, capisci subito di non essere in un posto qualunque; i mattoni a vista, il piccolo tetto di tegole… In un attimo cancellano il ventunesimo secolo, non rimane posto per aerei veloci, smartphone, tablet, non sei nemmeno più sicuro di essere arrivato fin lì in macchina.
Apri la porta e ti ritrovi dopo pochi passi in una sala circolare, a questo punto sei sicuro: sei stato catapultato da qualche altra parte, lontana decenni, se non secoli, dalla tua vita di tutti i giorni.
Ogni dettaglio è curato, ogni elemento ha un suo posto preciso, i fiori dipinti sul soffitto, quelli sui tavoli in legno in stile liberty, le ampie vetrate che lasciano intravedere il paesaggio in lontananza.
Per un attimo ti sembra di vedere generazioni dietro generazioni di persone affaccendarsi, costruire le pareti, arredare la sala, preparare i pranzi e le cene; le senti darsi consigli, aiutarsi nel silenzio sacro dell’albergo.
Puoi quasi vedere quell’uomo da cui tutto è partito: Davide Bregonzio.
È il 1860, quando questo giovane Varesino decide di unirsi ai mille e s’imbarca verso la Sicilia, ignorando cosa sarebbe poi nato da quel viaggio. Davide parte per unire l’Italia, per creare un ponte, segue Garibaldi in quell’impresa in cui crede con tutto sé stesso.
Davide come lavoro estrae da erbe e fiori le proprietà mediche uniche che contengono e ne fa medicamenti, olii ed essenze, è insomma un erborista di tutto rispetto nel varesino. Puoi quindi immaginare l’incanto che lo rapisce quando arriva in Sicilia e viene sommerso dai profumi di una terra quasi incantata.
Dopo aver partecipato alla missione che ha cambiato per sempre la storia del nostro paese, Davide decide di spostarsi in Algeria, dove l’incanto continua. Qui infatti s’innamora dell’intensità delle arance locali, tanto che al suo ritorno al Sacro Monte un solo pensiero lo assilla: vuole trovare il modo di unire l’esperienza incredibile appena vissuta con le sue origini, il suo passato.
Così nasce “l’Elixir Al Borducan”. Unendo il profumo dell’arancia con gli aromi delle erbe naturali del Campo dei Fiori del Sacro Monte. Fondendo l’energia e l’intensità di quelle terre così lontane con la pace e la quiete del Sacro Monte.
Negli anni la ricetta di questo liquore unico si tramanda all’interno della famiglia Bregonzio, raggiunge una certa fama e ha bisogno di una casa tutta sua. Ed è così che nasce il Caffè Al Borducan nel 1924, come dimora di quell’esperienza unica.
È la figlia di Davide, Anita Bregonzio, a volere tanto questa splendida location, un posto fatto su misura per l’Elixir. Nonostante sia rimasta vedova da pochi anni, sola con due figli a cui badare, una casa da portare avanti e il dolore per la mancanza del marito, Anita non si arrende e, contando sulle sue sole forze decide di far costruire la Villa liberty, sede del Caffè Al Borducan.
Non bastano queste poche righe per renderle onore, non bastano davvero per una donna del genere. Certamente ti parlerò di lei in un articolo tutto dedicato alla forza d’animo.
E infatti, come lei aveva previsto, qui il liquore trova il posto perfetto per essere assaporato e far vivere nel palato e sulla pelle di chi lo assapora tutto il significato di quel viaggio, quella missione della quale Davide va così fiero.
Tutto questo puoi vederlo mentre passeggiando per la sala circolare fai un passo in più, varchi la soglia e ti ritrovi sulla balconata esterna.
Mentre appoggiato al ferro battuto guardi i monti, mentre senti la pace di un posto dal romanticismo d’altri tempi, mentre ti dimentichi di ogni cosa, ammirando la calma piatta dei laghi sotto di te, in quel momento senti tutta la storia di quei luoghi venirti incontro.
Nulla è cambiato da quando Bruno Bregonzio, nipote di Davide affermò:
“Faccio tutto da solo, dalla scelta degli ingredienti, all’estrazione dell’olio essenziale dalla buccia d’arancia, alla preparazione dello sciroppo nel paiolo che usava mio nonno, con le stesse sei botticelle da 50 litri che usava lui”.
È in questa frase che si racchiude lo spirito che ancora oggi anima il Borducan, lo stesso che spinge le persone a prendere la macchina, avventurarsi per strade scoscese, una curva dopo l’altra, mentre la cosiddetta “civiltà” si allontana alle loro spalle.
È questa voglia di rimanere sé stessi che li spinge a lasciare l’auto nel parcheggio, scendere a piedi, con le borse sottomano e fare i pochi passi che li separano da quel luogo incastonato nel Sacro Monte di Varese, risalente al 400.
Che li fa entrare dove ti ho condotto per mano poco fa e avviarsi poi per le scale in una delle 10 stanze in stile liberty, anche loro incanto di un altro mondo.
Non si viene al Borducan, nonostante la posizione isolata, nonostante la mancanza di “città”, nonostante i centri urbani siano lontani, lo fai esattamente per questi motivi.
Alloggi al Borducan per isolarti dal mondo con la tua dolce metà in un posto che vi ricordi che nient’altro conta se non voi due, proprio come quando vi siete visti la prima volta. Non il lavoro, non i colleghi, non tua madre, a volte nemmeno i bambini, solo tu e lei in un posto che vi permetta di ritornare ad essere i due giovani che si sono innamorati tanti anni prima.
Fai tappa al Borducan, mentre viaggi per l’Italia, per riprendere le forze, ricaricarti, recuperare ogni briciolo di energia, nella quiete e nel silenzio, lontano dal caos e dal fervore di questo paese bellissimo, ma a volta troppo caotico.
Se la pace e la tranquillità ti annoiano.
Se il silenzio non fa per te, perché la città ti ha ormai assuefatto.
Se non ha importanza goderti un momento di coppia “come una volta”.
Se non hai bisogno di riprendere le forze.
Beh il Borducan non è quello che fa per te.
In caso contrario ti aspettiamo, sulla nostra terrazza, con un bicchiere di Elixir a completare un quadro perfetto.