14 Febbraio 2019

Ricco mercante ti regala la più romantica delle gite

268 scalini ti dividono da una delle viste più poetiche del lago maggiore. Lo so, sembra una faticaccia, ma non posso dirti altro che: ne vale la pena.

Era la fine del XXII secolo, quando Alberto Besozzi decise di fondare questo eremo sperduto sul lago.


Le sue vicende ci sono state trasmesse dagli studiosi di storia locale e da antiche cronache che, nei secoli, hanno raccolto quanto, a partire dalla fine del XII secolo, oralmente si tramandava in tutta la zona del Lago Maggiore.

Era come un vociferare diffuso che si spargeva da costa a costa, passando da una bocca all’altra per poi confluire in una storia davvero particolare.

Alberto nacque ad Arolo, da illustre famiglia milanese, ma rimase orfano di padre in tenera età.

Un dolore immenso quello che temprò il suo animo in maniera decisamente negativa e lo portò a diventare un avido mercante.

Era nato e cresciuto in una posizione sociale agiata, ma il trauma dell’amore del padre perduto lo aveva spinto ad diventare un avido strozzino.

Questa però non è la storia di un crudele uomo d’affari, ma

il racconto di come un luogo possa fare tutta la differenza del mondo.

È un po’ come quando le persone mi domandano cosa c’è di speciale nel Borducan, un albergo, un ristorante, come ce ne sono tanti altri, eppure io so che le cose stanno in maniera completamente differente.

Ho visto talmente tante coppie entrare nella sala circolare con una certa espressione e uscire con sorrisi giganti e le mani strette in un dolce morsa inestricabile.

Ne ho viste così tante dicevo, che so perfettamente quanto un luogo possa fare la differenza, quando non è un posto qualunque ovviamente.

E ad Alberto Besozzi accadde proprio questo: incappò in un posto straordinario.

Facciamo però un passo indietro, non voglio rovinarti il finale di una storia che mi appassiona da tanti anni.

Alberto fu preso dall’avidità che lo portò a praticare l’usura e commerci poco leciti fino a quando, intorno al 1170, un incidente diede una svolta alla sua vita.

Mentre con alcuni compagni si trovava in barca sul lago, viveva infatti commerciando da una costa all’altra del Verbano, tornando dal mercato di Lesa (il più antico della zona), venne sorpreso da una terribile tempesta.

Credendo di essere ormai spacciato, preso da gran paura, invocò l’aiuto divino e promise di cambiar vita.

Promesse del genere non sono rare in momenti di difficoltà, ma io sono convinto che non fu un semplice giuramento fatto al vento a sconvolgere la sua esistenza.

In particolare Alberto si rivolse a S. Caterina d’Alessandria di cui era molto devoto (il culto era vivo nella zona grazie all’influsso di quanti tornavano dalle crociate).

Nessuno dei suoi compagni sopravvisse alla tempesta e Alberto, ancora una volta nella sua vita, si trovò a fare i conti con la morte e la solitudine.

A lui però spettò un destino diverso.

Arrivò in una piccola insenatura nei pressi di Leggiuno, tra Ispra e Laveno, dov’era un sasso attaccato alla costa chiamato “Bàllaro”, quasi a indicarne l’instabilità.

Quel posto gli cambiò la vita, l’aria, il paesaggio che lo circondava, la luce del sole così particolare che si rifletteva sugli scogli, la natura lì intorno.

Ogni singolo elemento sembrava dipinto per cambiargli la vita.

Tornato a casa decise di porre rimedio alle sue malefatte, restituire i soldi dell’usura, farsi perdonare dalle sue vittime, redimersi insomma da tutto ciò che aveva combinato fino al giorno prima.

La moglie, anch’essa una nobile milanese molto pia, non solo l’assecondò, ma, di comune accordo, entrò in monastero.

Alberto decise di ritirarsi, povero e solo, dove le onde durante la tempesta l’avevano gettato

Alcuni sostengono che fu un voto che fece durante il naufragio a cambiargli radicalmente la vita, ma io sono fermamente convinto che sia stato il luogo, un posto incantato ha un potere che molti sottovalutano.

La sua fama comunque si diffuse in tutto il circondario, rendendolo oggetto di pellegrinaggi continui per chiedergli consiglio.

Negli anni fece costruire l’eremo di Santa Caterina, che modificandosi anno dopo anno divenne così come lo conosciamo oggi.

Se decidi in questo preciso momento di goderti un po’ di pace e tranquillità e andare all’eremo, lo vedrai incastonato nella roccia, con ciuffi verdi di natura a dargli un tocco in più.

Come a ricordare che l’uomo può costruire ciò che vuole, ma non può prescindere dalle leggi di madre natura.

E l’eremo infatti le rispetta, incastrandosi perfettamente fra spuntoni e roccia, sembrando quasi un tutt’uno con la parete scogliosa.

 

 

 

Come giungere a questo luogo incantato

 

Consiglio sempre a tutti coloro con cui mi capita di parlare di ritagliarsi un momento per respirare la pace di questo luogo e guardare il lago passeggiando mano nella mano.

L’Eremo si può raggiungere dal piazzale sovrastante, ricco di ampi parcheggi, scendendo una panoramica scala di 268 gradini.

Oppure, se preferisci, puoi prendere il traghetto dall’imbarcadero di Laveno Mombello e percorre la strada in salita.

Gli orari per il traghetto li trovi qui —> www.navigazionelaghi.it.

Per i più anziani o i più piccoli non è necessario fare gli scalini, infatti all’eremo si può comodamente arrivare anche per mezzo dell’ascensore con accesso nei pressi del parcheggio.

E il tocco finale a una gita perfetta?

Finita la vostra visita, dopo che l’avrai impressionata con questo luogo incantato rimane una sola cosa da fare per coronare la vostra giornata romantica.

Dopo che avrete camminato per i vicoli più poetici, avrete ammirato il sole tingere il lago di rosso, vi sarete presi per mano, scambiandovi baci, proprio come una volta…

Mettetevi in macchina e salite su fino al Sacro Monte e un’altra vista incantata sarà lì ad attendervi.

Passeggiate per le viette del luogo più incantato di tutta Varese, e mano nella mano entrate al Borducan, datevi un bacio nella sala circolare, ammirate i fiori bianchi dipinti sul soffitto, e lasciatevi cullare dalla vista del lago che s’intravede dal vetro della sala circolare.

Sedetevi a tavola, e gustatevi una cena nel massimo del romanticismo.

Se vuoi essere sicuro di trovare un tavolo libero, non aspettare, vai ora su www.Borducan.com/PrenotaTavolo e prenota il tuo posto.

L’intimità assoluta è l’unico modo che ho per garantirvi il massimo del romanticismo, quindi i tavoli sono solo 8, come sono 8 le camere disponibili.

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Ci vediamo qui, fra la luce naturale di 87 candele, in un posto racchiuso in una magia unica.

In alto i calici!

Riccardo